Per Ale la prima semifinalista

PER ALE-TORRE DEL LAGO 6-0.

PER ALE: Pieraccini, Citti, Matrone, Gemignani, Barsotti (Simonini), Bianchi A. (Bianchi E.), Galligani (Maiorana), Zaccagnini, Brega, Pardini, Micchi (Gradi). All. Cecchi.

TORRE DEL LAGO: Aperti, Longobardi, Checchi (Fierro), Guidetti, Dini, Zini (Bortone), Bitto, Carmazzi, Grossi (Corsinelli), Marsili, Pezzini. All. Cordoni.

ARBITRO: Maccarone.

RETI: 5° Barsotti, 12° Micchi, 23° Bianchi A., 38° Pardini, 50° e 63° Zaccagnini

in un gremito Marco Polo Sports Center si gioca il primo quarto di finale che vede contrapposto Per Ale e Torre del Lago. La formazione di Gigi Cecchi è una vera e propria corazzata di atleti che hanno solcato nella passata stagione agonostica categorie di un certo livello, Galligani (serie C), Brega, Maiorana, Micchi (promozione) sul quale hanno potuto veramente far poco Torre del Lago presentatasi a questo appuntamento con molte defezioni per infortuunio come Cipollini, Pacini e Passaglia.

Si parte con un attimo si suspence in quanto il direttore di gara, Maccarone accusa un indolenzimento alla coscia ma poi stringe i denti e porta a fine il match. Passano 5° e risultato che si sblocca grazie ad un calcio di punizione pennellato alla perfezione da Barsotti. Reazione sterile del Torre del Lago che subisce il raddoppio con Micchi che in velocità supera il diretto avversario e batte in uscita il portiere. carmazzi con un tiro da fuori impegna Pieraccini in una deviaizone in angolo. Al 23° il 3-0 con una botta da fuori area di Alessio Bianchi. A 2° dalla fine cross di Micchi e Pardini di testa mette alle spalle di Aperti. Sul punteggio di 4-0 termina laprima frazione.

Il secondo tempo si apre con il gol di Zaccagnini con un diagonale forte e preciso. Lo stesso giocatore si ripete al 10° con una girata vincente appena dentro area. Torre del lago che cerca il gol del pari. Marsili dalla distanza trova sulla propria strada Pieraccini. Ancora il portiere di Per Ale che sventa con bravura le conclusioni prima di Bitto e successivamente quella di Checchi.

Di Tiziano Brunelli-Carlo Cosci